Libri sul distacco dai genitori: la paura dell’abbandono e il rientro al lavoro
Quali possono essere i libri utili, al bambino ma anche alla mamma, per affrontare il tema del distacco e della paura dell’abbandono?
Le prime separazioni dalla mamma e dal papà sono una grande sfida per i bambini: quando la mamma riprende a lavorare, o quando i genitori devono andare fuori città e lo affidano ai nonni, oppure quando uno dei genitori viaggia per lavoro. Queste occasioni spesso rappresentano la prima esperienza di distacco, sia per i piccoli che per i genitori. Per questo smuovono molte emozioni, dubbi, ansie, sentimenti a volte ambivalenti. Ad esempio: “Che bello riprendere il lavoro, poter parlare con degli adulti” ma anche “Che tristezza non essere presente quando farà il primo passo, oppure non esser io a cucinargli la pappa”.
Il rientro al lavoro
In un altro articolo ho raccontato di come la donna che diventa madre assuma un particolare assetto, detto assetto materno. Questa disposizione interna rimarrà per tutta la vita, anche se non sarà sempre al centro come dopo la nascita di un figlio, ma verrà a volte sospinta sul fondo e si integrerà con le altre identità della donna. Una di queste è l’identità lavorativa: trovare un equilibrio tra il ruolo di madre e il ruolo lavorativo occupa uno spazio importante nei pensieri di ogni donna.
Ogni madre troverà il proprio modo di risolvere il dilemma casa/lavoro, con dei compromessi tra i bisogni del bambino e della madre, le necessità economiche e quelle di realizzazione personale.
In questo articolo consiglierò alcuni libri di letteratura per l’infanzia adatti ad affrontare il tema del distacco da mamma e papà, e della paura che questi non tornino, mentre in un altro articolo mi concentrerò sui libri che aiutano in un tipo particolare di distacco, l’inserimento o ambientamento al nido e alla scuola materna.
Il potere della lettura
I libri ci vengono in aiuto: la lettura condivisa e a voce alta crea un momento magico tra bambino e genitore, di vicinanza estrema oltre che di possibilità di entrare nei temi importanti di quel periodo attraverso l’immedesimazione con i protagonisti. Per questa ragione non è possibile indicare un libro che a priori vada bene per tutti i bambini che non vogliono staccarsi dalla mamma o che iniziano il nido. Ci saranno libri diversi che, a seconda dell’età e del temperamento del bambino, daranno risposte ai suoi dubbi e lo sosterranno nella crescita.
Come utilizzare i libri
A mio parare il libro va usato come un catalizzatore, un creatore di ponti tra noi e il bambino, ma senza forzature: non è necessario quindi che subito dopo la lettura il genitore inizi un discorso sul tema dell’albo illustrato per esempio. Sarà il bambino stesso a porci delle domande, oppure chiederà di leggere il libro molte volte e di entrarci lentamente, per poi formulare le sue considerazioni e fare i suoi collegamenti. “Mamma anche io mi sento così come lui..”
La scelta di un particolare libro ci indicherà il tema che per il bambino può essere preponderante in quel momento ( la paura dell’abbandono, la fatica ad autoconsolarsi, la rassicurazione sull’amore che non si perde). Per approfondire cosa succede nella mente di un bambino piccolo e alla relazione con la mamma, consiglio questo mio articolo.
TRE PICCOLI GUFI
Di Martin Waddel & Patrick Benson- Casa editrice Mondadori
“Tre piccoli gufi” è considerato un classico della letteratura per l’infanzia, e a ragione!! Disegnato con realismo e linee tratteggiate, è semplice, ma davvero efficace. Può essere letto facilmente a bambini di due anni ma anche a quelli più grandi, per la sua capacità di parlare al cuore dei bambini, e di mostrare le loro paure e i loro dubbi, tra cui la paura dell’abbandono, e l’ansia di separazione.
E’ notte, tutto è buio: Sara, Bruno e Tobia sono tre gufetti che vivono in un buco di un albero con la loro mamma. A un certo punto la mamma va via, forse a procacciarsi il cibo, e così vediamo i tre fratelli gufi alle prese con i pensieri di ognuno. I più grandi fanno ipotesi su dove sia andata la mamma, e si dicono che tornerà, mentre il più piccolo, Tobia, non può far altro che dire: “Voglio la mamma”. E così si fanno forza a vicenda con vari spostamenti, stringendosi su un ramo e addormentandosi vicini vicini finché la mamma non torna. Il fatto che siano presenti tre gufi facilita i bambini di età diverse a immedesimarsi in loro. Può capitare anche che lo stesso bambino si identifichi a volte nel piccolo gufo, a volte nei più grandi.
ZEB E LA SCORTA DI BACI
Di Michel Gray- Casa editrice Babalibri
“Zeb e la scorta di baci” racconta della prima volta che la zebra Zeb va al campo estivo al mare: starà via per una settimana con i suoi amici e le maestre. Il papà e la mamma si inventano un bel modo per aiutarlo a superare il distacco e sentirli vicini, e gli preparano un scatola che riempiono di bigliettini dove lasciano i loro baci.
Questo libro, adatto a mio parere per i bambini dai due anni e mezzo/tre in poi, tratta il tema dell’allontanamento dai genitori e delle ansia ad esso connesse, anche quando si è consapevoli che l’esperienza sarà piacevole: Zeb infatti da una parte è contento di andare al mare, dall’altra vuole mostrarsi grande e non far vedere ciò che sente, salvo poi scoprire che anche le altre zebre provano emozioni simili alle sue.
Ha un finale positivo, passa cioè il messaggio che è possibile superare i distacchi, senza negare la tristezza che si prova e mettendo l’accento sul potere della vicinanza emotiva con gli altri. Inoltre mostra un rituale concreto (la scatola di baci) che i genitori possono riadattare alla propria situazione: c’è infatti chi metterà baci nelle tasche, chi creerà un oggetto da tenere etc etc.
PRONTO MAMMA
Di Alice Horn e Joelle Tourlonias- Casa editrice Il castoro
“Pronto mamma” racconta di una mamma al lavoro e della bimba che la chiama al telefono le fa una tipica domanda: “Ma quando torni?” La telefonata copre la distanza dal lavoro a casa, ma tutto si svolge sul piano della fantasia, perché la mamma ingaggia la bimba in un gioco. Prendo un sottomarino, ci metto sopra una scopa e volo da te! Ma no, mamma! I sottomarini non volano sulle scope. Non sono come le streghe! E così via finché mamma e figlia non si ritroveranno.
Questo libro lo consiglierei perché, attraverso delle belle illustrazioni, ci indica come sia possibile utilizzare la fantasia e riempire la distanza che ci separa, aiutandoci a tollerarla meglio proprio perché la rendiamo parte di un gioco.
MAMMA RITORNA SEMPRE
Di Sara Colaone- Casa editrice Fatatrac
Questo libro è stato pensato per le mamme che viaggano per lavoro: la mamma di Giovanna, infatti starà via cinque giorni. Il libro è il racconto di ogni giorno, dei problemi che la mamma si trova ad affrontare, disegnati in chiave poetica, e di quello che fa Giovanna a casa. E alla fine è presente un’attività da fare per accogliere la mamma al ritorno.
L’aspetto più interessante di questo albo illustrato è il fatto di aiutare i bambini a capire il tempo che passa, scandendo le giornate e mostrando ciò che fanno le due protagoniste: si vede la mamma in aereo e al tempo stesso quello che fa Giovanna a casa. Questo a mio parere può favorire l’idea della mamma che è presente anche se non fisicamente lì, anche per i bambini che non hanno raggiunto la costanza dell’oggetto.
PICCOLO CANGURO
Di Guido Van Genechten- Casa editrice Giralangolo Edt
“Piccolo canguro” è la storia di un piccolo canguro che sta moolto comodo nel marsupio di mamma, e crede che niente sia così caldo e confortevole. Mentre la mamma pensa che si il momento che lui vada per il mondo sulle sue zampe, a lui piace più restare nel marsupio.
La mamma lo porta così a vedere le giraffe, le scimmie, gli elefanti.. ma niente! Il cangurino non si sente simile a loro e non è invogliato ad uscire. Finché incontra un canguro come lui e salta fuori ad esplorare il mondo.
Questo albo illustrato mette l’accento sulla fatica a staccarsi dalla mamma, ma lo fa senza descrivere in maniera accurata le emozioni che si possono provare, né la loro ambivalenza (neanche quella della mamma, che ha solo voglia che lui si stacchi, mentre nella realtà non è così, anche la mamma può essere tanto contenta e soddisfatta della relazione calda e intima che la lega al suo cucciolo da scoraggiarlo implicitamente ad andare). Propone un finale positivo, la scoperta di un amico che ti dà lo slancio, ma sinceramente non ho apprezzato molto la trama e la risoluzione attraverso un canguro, quindi un simile, della propria difficoltà. Non mi sembra quello che accade, anzi a volte sono proprio le differenze, e l’incontro con il diverso, che ci spingono ad uscire dalla nostra zona di confort e a crescere.