Mi occupo della progettazione e della realizzazione di percorsi rivolti a scuole, musei, centri privati, aziende, utilizzando la fotografia e la scrittura.
Che cos’ è la fotografia terapeutica? Puoi leggere qui.
“Ben presto ho imparato che un’immagine all’apparenza insignificante può divenire piena di significato, ed è un aspetto della fotografia che ho sempre adorato”.
Annie Leiboviz
Di seguito ecco alcuni dei progetti realizzati in questi anni:
“Adolescenza e identità” : percorso espressivo a mediazione fotografica per adolescenti
Percorso di gruppo condotto con la dott.ssa Maria Aliprandi. E’ stato pensato e proposto nelle varie edizioni ai ragazzi che frequentano il centro Diurno Tiu Loko dell’UONPIA Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico. Il tema è quello dell’identità, nella consapevolezza della centralità di questo aspetto nella crescita di ogni adolescente. Per i ragazzi che frequentano il Centro Diurno è di particolare importanza l’integrazione di diversi aspetti quali l’immagine di sé, la relazione con gli altri, la consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Fotografare i propri spazi, i propri oggetti e le persone vicine consente di affrontare insieme i temi difficili dell’adolescenza.
“Rivedersi, riscrivere se stessi . Esercizi di fotobiografia”: seminario condotto con Andrea Bocconi
Seminario di autobiografia, con momenti di scrittura guidati da Andrea Bocconi e di riflessione attraverso la fotografia, condotti da Chiara Gusmani. Le fotografie sono utilizzate come catalizzatori e punti di partenza per l’esplorazione di se’.
In questo seminario la scrittura e la fotografia forniscono possibilità per raccogliere e raccontare la propria storia, aprendo a nuove consapevolezze.
“L’album dei ricordi”: percorso di Photolangage con pazienti anziani residenti in RSA
“L’Album dei ricordi” , condotto con la dott.ssa Agata D’Ercole ,è un percorso che utilizza la fotografia in un gruppo di pazienti anziani, secondo il metodo del Photolangage© basato sulla teoria di Claudine Vacheret.
Il progetto è un intervento terapeutico con finalità riabilitativa e risocializzante di gruppo, volto a consolidare le funzioni cognitive e sociali che possono essere state compromesse dall’ invecchiamento e dalla presenza di malattie fisiche/psichiche. Il progetto è pensato per dare aiuto nell’elaborazione e nell’appropriazione della parte finale della vita dell’anziano, stimolando il piacere di stare insieme, rievocare memorie e confrontarsi con gli altri partecipanti.
E’ possibile rivedere la presentazione del progetto al Perugia Socio Photo Fest 2014 a questo link.
“Cresci tu che cresco anch’io”: percorsi di sostegno genitoriale presso asili nido
Il progetto “Cresci tu che cresco anch’io” è stato realizzato con la dott.ssa Maria Aliprandi. Rivolto a genitori di bambini da 0-3 anni, nasce dalla consapevolezza che la crescita di un bambino attiva in tutta la famiglia, e in particolar modo nei genitori, una serie di emozioni e dubbi non sempre facili da comprendere e da condividere.
L’intento principale degli incontri è quello di offrire ai genitori uno spazio di riflessione e di accoglimento per dubbi, domande, perplessità e sentimenti che altrimenti non trovano possibilità di espressione ma possono sfociare in tensioni nella relazione coi bambini.
Gli incontri aiutano inoltre i genitori nella ricerca delle giuste modalità per affrontare, da un punto di vista emotivo ed educativo, problematiche legate alla crescita e per trovare ogni volta la risposta adeguata alle diverse situazioni. Per saperne di più, leggi l’ articolo su State of Mind.
Dentro e fuori la pancia: un’esperienza di rispecchiamento attraverso la fotografia
“Dentro e fuori la pancia “ è un laboratorio espressivo individuale a cadenza trimestrale durante la gravidanza e il primo anno di vita del bambino. E’ stato ideato e realizzato dallo Studio Artecrescita di Milano.
L’obiettivo di questo percorso è quello di osservare come le rappresentazioni materne variano durante la gravidanza e il primo anno di vita del bambino. Le osservazioni si pongono ad un primo livello di intervento, quello definito della “prevenzione primaria”, in cui l’attenzione è data alla possibilità di mettere in parola le emozioni e le preoccupazioni che accompagnano la crescita del bambino, accompagnando le mamme nel ri-sognare l’esperienza e tradurla in un’immagine fotografica.
Link all’articolo sul progetto.
Raccontarsi per immagini: laboratorio per ragazzi presso l’Associazione Verso di Arezzo
Un laboratorio di fotografia e narrazione di sé per ragazzi delle superiori e dell’Università. Un’occasione per riflettere su di sé, sul proprio percorso, sui propri talenti e passioni, sulla direzione da prendere.
Sessioni aperte di Photolangage e laboratori
Nel corso degli anni presso lo Studio Artecrescita di Milano abbiamo organizzato molte sessioni di Photolangage aperte al pubblico e laboratori esperienziali tra psicologia e fotografia.
“Nella mente profonda gli affetti rimossi sono inseparabili dall’immagine. E l’immagine può quindi riattivareillegame, l’affetto rimosso riportandolo nella parola, nella relazione, nell’ascolto dell’altro”. Marina Ballo Charmet.